nº 1605
Artigo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Un Avvento diverso
Era Natale
Quando abitavo in Africa in una situazione di guerra (1989-1992), celebrai la messa della notte di natale del 24 dicembre alle 16 del pomeriggio perchè di notte non si poteva circolare in quelle zone. Non c’era presepio. C’erano alcune foglie di banano in un angolo della cappella molto umile e niente altro che ricordasse il presepio ... ma fu tutto cantato. Bellissimo. Alla fine della messa, come non avevo un Bambinello, chiesi ad una madre con un bambino piccolo, che si sedesse nella sedia del sacerdote. Baciai il piccolino della donna e tutti fecero altrettanto. Il bambino si spaventò e guardava come per cercare di capire perchè tanta gente baciasse i suoi piedi. Lì stava il Bambinello Gesù. Al termine i giovani fecero le danze locali e cantavano: “non possiamo tornare alle nostre case perchè l’erba ha coperto le stradeâ€. Era la guerra. In alcuni paesi non si può celebrare la messa di Natale perchè coloro che sono “contrari alla fede†attaccano la Chiesa. E’ Natale. La peggiore guerra contro il Natale è però fatta nelle nostra case e nei nostri luoghi di lavoro dove hanno levato Gesù e il presepio e lo hanno sostituito con babbo natale. Peggiore è nel “primo mondo†europeo dove non ci sono stelline. Gesù, per motivi ben orchestrati, è stato messo da parte. Per questo dobbiamo procurarci un Avvento diverso e un Vero Natale. Non possiamo restare solo nelle case. Dalle letture dell’Avvento vediamo scorrere fiumi di speranza. La gende può forse restare anche sconfidata poichè sono già duemila anni e sembra che Gesù scompaia sempre di più anche tra i cristiani. Il festeggiato non è invitato al suo compleanno!
Presepio del cuore
La stella di questo presepio è la vigilanza, essere attenti al Signore che viene. Abbiamo perso la nozione che Cristo verrà . Non è una minaccia, come la fine dei tempi, il mondo può durare ancora milioni di anni, o può finire domani. Solo il Padre lo sà . Il Cristo verrà ! E questo basta. Essere vigilante è avere i sentimenti di Cristo che era sempre rivolto verso la volontà del Padre. Viviamo una fede fatta da noi e poco fatta secondo il modo del Padre. Preparare il Natale è assumere lo spirito che aveva Gesù nell’uscire dal seno di Maria, come il sole che nasce e illumina. Nacque da una Vergine che continuò a restare vergine, poichè Gesù non ha distrutto nulla. Mi ricordo la canzoncina “mineira†( dello Stato Brasiliano del Minas Gerais): “Nel ventre della Vergine Santa, è entrata la Divina grazia. Come entrò, anche uscì come il sole dalla vetrataâ€. La sua venuta fu silenziosa come la rugiada sul prato. Fu nel silenzio della notte. Il bene di Dio non fa male. Dio non si impone, ci rispetta. La umiltà di Dio è stampata nel volto di Gesù. Umiltà che ama. Dio non fa rumore e non grida. Egli è luce che illumina e brucia senza consumarsi. Preparare è assumere queste realtà . Il presepio del Natale deve essere nel cuore.
Bomba ad effetto silenzioso
Non basta un cambiamento spirituale intimo, anche necessario certamente, ma deve penetrare la nostra maniera di vivere e agire. Che pervada anche le strutture del mondo. Sappiamo che, ciononostante, nel mondo è aumentata la violenza e la distruzione della natura. Non possiamo stancarci di sperare. Già secoli fà il profeta Isaia diceva: “forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci, un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra†(Is 2,4). È necessario sperare e cambiare i nostri comportamenti. Se ciascuno fa la sua parte, tutti saranno nella stessa direzione. L’Avvento che prepara la venuta del Signore provoca un cambiamento che può portare il mondo alla pace che Gesù offre. Gerusalemme non ha accolto, ha preferito un cammino diverso. “ A tutti coloro che Lo riceveranno, ha dato il potere di diventare figli di Dio†(Gv 1,12).
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