o Dio o nulla
Un tempo non ero. Dunque, ho cominciato ad essere. Avendo cominciato ad essere, sono stato preceduto dal nulla di me. Ma, dal nulla nulla: nulla ora e nulla per sempre. Dunque, dipendo da una realtà che non solo mi precede, ma deve avermi prodotto all'esistenza; Realtà che in ultima analisi non deve aver mai cominciato, ossia non deve essere stata mai preceduta dal nulla di sé, appunto perché il nulla è radicalmente sterile: la Realtà è eterna, per cui non si è mai dato un solo istante assolutamente vuoto d'essere.
Ma la Realtà eterna è Realtà prima, incondizionata, autonoma, dovendo avere in sé la ragione sufficiente della propria esistenza, sì da esistere in sé e per sé, indipendentemente da ogni altro.
Ora, può esistere in virtù della propria essenza solo l'Atto puro d'essere: semplicissimo, unico, necessario, infinito, onniperfetto...; vale a dire l'Assoluto-Causa di me e di quanto è compreso nella mia categoria di essere contingente, finito, passivo, imperfetto...
Perciò, Dio o nulla, neppure il mondo ed io stesso con le mie esperienze e i miei problemi, la mia ragione e la mia logica, le mie ricerche e le mie ipotesi, i miei dubbi e le mie rivolte.
il Mistero
Ma come razionalmente devo esigerne l'esistenza per non precipitare nella più disperata negazione di tutto, così posso concepirne la natura solo attribuendogli ogni perfezione pura e negandogli ogni limite: di Lui so più quel che non è che quel che è. In Sé, nell'infinita pienezza della sua vita, Egli, oggi, mi è "nascosto" ed anzi l'Ignoto, Mistero vivente.
Ma proprio per questo, se lo cerco, già lo possiedo; se ne dubito, già ne intravvedo la luce e ne avverto i passi; se non arrivo neppure a concepirlo, posso viverne una presenza che tutto colma; se mi ostino a respingerlo, tradisco la certezza della sua realtà; se ostento di farne a meno, mi obbligo a costruirmene un Altro, cui tutto subordino, sia esso il "mito" della Natura, della Razza, della Scienza, della Tecnica, del Piacere, della Produzione, della Cultura, dello Stato, della Lotta di classe; sia l'idolo del Progresso sociale, della Democrazia, della potenza economica, del Benessere... E "mito" è la stessa "demitizzazione" che tutto relativizza e sconsacra nell'euforica celebrazione di un'Umanità votata ormai alla disperazione e al suicidio.