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Mistero di amore
Mistero, dunque, il vero Dio; ma, per me, Egli è soprattutto Mistero di una liberalità infinita, che mi trae dal nulla, mi conserva l'essere, condiziona ogni mio atto, fonda la mia libertà, mi avvia alla beatitudine. E ciò anche quando sembra che mi dimentichi, lasciandomi quasi inghiottire nei gorghi del dolore: il male, il più vero e irreparabile, è solo quello della mia volontà che rifiuta responsabilmente il suo unico Bene. Ogni altra presunta sciagura che io possa subire può solo stimolarmi a riflettere sulla mia dignità di persona: il mio netto primato sulle cose comporta che, come il mio ultimo destino eccede tutti i confini dello spazio e del tempo, così qualsiasi perdita di questo mondo dovrebbe lasciarmi profondamente sereno, aperto alla speranza. alle soglie del Cristianesimo Mistero di un amore, quello dei suoi rapporti con me, che può spingersi fino ad esaurire tutte le mie possibilità di sviluppo, sì da potenziare la mia natura, dilatarne le facoltà e, così, rendermi partecipe della sua vita, dispormi a conoscerlo ed amarlo come Egli conosce ed ama se stesso.
Se sono aperto a tutto l'infinito pensabile, e se a Dio, Amore inesauribilmente liberale, conviene comunicarsi senza alcun limite, non vedo perché tale mia elevazione non sia possibile.
E' qui che il Cristianesimo s'inserisce come fatto storico della più sbalorditiva irruzione di Dio nel mondo.
Solo la fede può farmi aderire al suo messaggio di salvezza; ma sono sollecitato a credere da una ragione, che proprio valicando ogni suo limite sa di aprirsi a tutto l'essere, di andare incontro a tutto il Bene.
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